Le fibre di poliestere hanno fatto il loro ingresso nell’industria tessile italiana negli anni 50.
A differenza delle fibre artificiali, le fibre sintetiche come il poliestere, vengono ottenute in due fasi (sintesi e filatura) partendo da sostanze relativamente semplici.
Le fasi della lavorazione del poliestere
Nella fase di sintesi le molecole vengono associate tra loro, mediante reazioni chimiche di polimerizzazione, dando luogo a materiali solidi (grani o scaglie detti chips) per essere facilmente trasportati e lavorati.
Nella fase di filatura i polimeri vengono innanzi tutto resi liquidi, mediante fusione o dissoluzione e, come le artificiali, estrusi, cioè fatti passare attraverso filiere le cui piccolissime fessure variano in forma (circolari, triangolari o trilobate, stellari), dimensioni e numero con le caratteristiche del filo da produrre. All’uscita delle filiere, le bave sono consolidate per raffreddamento.
A questo punto, formatosi il filo, questa fibra chimica viene trattata con prodotti antistatici ed in fine avvolta su bobine e passata allo stiro.
Sfruttando le caratteristiche termoplastiche del poliestere, è possibile realizzare filati crespi testurizzati o fiammati, mediante ritiro del filo mediante il passaggio in forno e al successivo passaggio nel fuso di falsa torsione.
Con questo particolare processo, comunemente definito “DFT”, che combina la doppia torsione e la falsa torsione (con fusetto) in una sola fase, possono essere prodotti filati per tessuti cosiddetti “silk-like”, con effetto crespo marcati e con minor numero di torsioni per metro rispetto ai filati crespi tradizionali. E’ così possibile ottenere, con un normalissimo filo poliestere, quegli effetti che normalmente richiedono l’uso di fili a basso rientro residuo. Operando su variazioni di tensione e false torsioni, questa macchina permette di unire al normale crespo testurizzato anche effetti di falsa torsione (fiammature e puntinature) regolabili, che conferiscono al filato aspetti differenti nella sua lunghezza.
Inoltre, utilizzando solo i forni al fine di fare rientrare il filo prima della raccolta su tubetto forato, abbiamo la possibilità di produrre rocche soffici per tintoria senza ricorrere alla roccatura.
In alternativa possiamo fornire filati di poliestere tinti massa, di produzione NOYFIL SA.
Caratteristiche del poliestere
- Resistenza all’usura e allo strappo
- Elevata elasticità
- Si asciuga in fretta e non ha bisogno di stiratura
- Resistenza agli agenti chimici
- Resistenza a muffe, batteri
- Bassa igroscopicità